Nel precedente articolo, abbiamo cercato di riassumere le disposizioni che entreranno in vigore a partire da gennaio 2022 relative ai comportamenti da adottare in pista.
Per comprenderne la ratio, è necessario condurre un’analisi accurata della situazione e chi più di un esperto del settore può farlo?
Qui di sotto ci sono le parole di Jacopo Buzzi, maestro di sci con tanti anni di esperienza e di montagna alle spalle, nonché agente assicurativo presso l’Agenzia Buzzi Assicurazioni:

La nuova regolamentazione dello sci è una di quelle novità che può far storcere il naso agli appassionati ma sicuramente attesa e fondamentale per il settore montano.
Ma perché siamo arrivati all’obbligo di assicurazione o al divieto di sci in stato di ebbrezza?
Premettiamo che lo scrivente è un maestro di sci appartenente al Collegio Maestri di Sci della Regione Liguria e un allenatore S.T.F. di secondo livello, quindi un professionista che conosce molto bene l’ambiente delle piste da sci.
Questa normativa entra a gamba tesa nel costume di molti.
Troppi utenti della montagna pensano di essere in una sorta di zona franca dove ogni comportamento è lecito! Non ci sono limiti di velocità o di tasso alcolemico e non sussiste alcun obbligo di sosta o fermata. In sostanza, ognuno fa quello che vuole – “tanto siamo in montagna e non succede niente” – ma purtroppo non è proprio così.
Traumi cranici, fratture scomposte, perdita di conoscenza o, peggio ancora, emorragie interne rappresentano una parte delle conseguenze derivanti da scontri con altri sciatori o oggetti presenti al confine delle piste (cannoni per l’innevamento, alberi o barriere) e questi eventi accadono più frequentemente di quanto si immagini.
I miei anni in montagna da maestro hanno reso familiare il rumore dell’elisoccorso. Non è raro che, nei giorni di maggiore affluenza, questo compia più viaggi in pista. Ciò significa che almeno una delle parti coinvolte nell’incidente riporta un danno o una ferita tale da richiedere un’evacuazione immediata.
Le seggiovie, a differenza degli Skilift, consentono a tutti di raggiungere la cima di piste nere, anche a chi non ha le capacità tecniche di scendere a valle in sicurezza. Non avendo padronanza dei suoi movimenti, l’inesperto (e superficiale) sciatore partecipa a gare di coraggio in cui scende lungo la pista nera al dritto superando i 50 km/h e divenendo di fatto un pericolo per sé e per gli altri. Il tutto è accompagnato da pratiche scorrette e altrettanto pericolose come fermarsi dietro un dosso, a centro pista, attraversare piste senza controllare che arrivi qualcuno dall’alto e molti altri esempi.

In conclusione, possiamo affermare che questa nuova normativa porta con sé la speranza di rendere consapevoli gli sciatori di un’importante realtà: le piste da sci sono, a tutti gli effetti, come le strade, dove il comportamento di un solo utente incide notevolmente sulla sicurezza degli altri utenti.
Un consiglio spassionato?
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