Nel mondo delle assicurazioni, il dolo rappresenta un’azione intenzionale volta a causare un sinistro per ottenere un risarcimento fraudolento. La sua natura intenzionale lo rende incompatibile con i principi fondamentali dell’assicurazione, che si basano sulla copertura di eventi incerti e accidentali.
La natura aleatoria del contratto assicurativo
Il contratto di assicurazione si fonda sull’aleatorietà, ovvero sull’incertezza dell’evento futuro e dannoso (sinistro). L’assicuratore si assume il rischio di dover risarcire l’assicurato in caso di sinistro, mentre l’assicurato paga un premio per questa copertura.
Perché il dolo annulla l’aleatorietà
Il dolo, tuttavia, mina alla base il principio dell’aleatorietà. Se l’assicurato causa intenzionalmente il sinistro, l’evento non è più incerto, ma diventa una conseguenza diretta della sua volontà. In questo modo, il contratto assicurativo perde la sua funzione di copertura di un rischio futuro e incerto, trasformandosi in uno strumento di frode.
Motivi dell’esclusione del dolo dalle coperture assicurative
– Contrarietà all’ordine pubblico: L’assicurazione contro il dolo incentiverebbe comportamenti fraudolenti, minando la fiducia nel sistema assicurativo e nella società nel suo complesso.
– Assenza di rischio: Il dolo trasforma l’evento assicurato da incerto a certo, eliminando il rischio che l’assicuratore si assume.
– Equità: Sarebbe ingiusto far gravare sui premi degli altri assicurati i costi dei sinistri causati da comportamenti fraudolenti.
Eccezioni alla regola generale
Sebbene il dolo sia generalmente escluso dalle coperture assicurative, esistono alcune eccezioni:
– Responsabilità civile: In alcune polizze di responsabilità civile, l’assicuratore può coprire i danni causati da dolo di dipendenti o collaboratori dell’assicurato, a condizione che l’assicurato non abbia partecipato o acconsentito all’azione dolosa.
– Polizze vita: In alcuni casi, le polizze vita possono prevedere la copertura del suicidio dopo un certo periodo di tempo dalla stipula del contratto.
L’esclusione del dolo dalle coperture assicurative è una regola fondamentale per preservare l’integrità del sistema assicurativo e tutelare gli interessi di tutti gli assicurati. Le eccezioni a questa regola sono limitate e giustificate da specifiche esigenze di tutela.
In Italia parlare di assicurazioni sulla morte è un tabù e questo lo sappiamo tutti perché almeno una volta ci siamo ritrovati a “toccare ferro” o a fare scongiuri. Mettendo da parte il fato, è utile però pensare alle conseguenze che potrebbero accadere in caso di prematura scomparsa di una persona analizzando il lato meramente economico all’interno della Sua famiglia per esempio.
Di seguito spiegheremo alcuni casi in cui sarebbe auspicabile avere un’assicurazione TCM in vigore.
CASO 1 – Genitore con uno o più figli a carico
In tutte le famiglie, normalmente, sono i genitori quelli che contribuiscono in maniera importante al reddito familiare e spesso con la “perdita” di queste figure la famiglia non riesce a mantenere l’equilibrio economico che aveva in precedenza.
L’assicurazione Temporanea Caso Morte di certo non è la soluzione per colmare la mancanza affettiva di una persona ma, permette di ovviare ai problemi economici che potrebbero derivare dalla mancanza di uno stipendio. Purtroppo, nonostante la perdita subita i costi che devono essere sopperiti dalle altre figure all’interno della famiglia rimangono e creare uno “scudo” a protezione del bene più caro che abbiamo è una valutazione che andrebbe sempre fatta.
CASO 2 – Debiti in corso
Ci sono molti casi in cui una persona si impegna a pagare un debito rateizzato, vediamo per esempio il mutuo per l’acquisto di una casa o il finanziamento per l’acquisto dell’auto, ma cosa succede a questi “debiti appesi” in caso di premorienza di colui che gli ha stipulati?
La risposta è abbastanza semplice ed intuitiva: ricadono sugli eredi della persona scomparsa ma, nel caso in cui queste persone non avessero i soldi per estinguere i vari debiti si ritroverebbero a rinunciare a immobili, auto ecc… su cui magari il defunto aveva già provveduto a coprire parte delle rate.
In questo caso è utile pensare alla possibilità stipula, da parte di chi firma i contratti di debito, di un’assicurazione TCM che vada a colmare la parte restante del debito in caso di sua prematura scomparsa ed eviti così l’accollo dell’impegno economico da parte degli eredi.
CASO 3 – Figura chiave all’interno di un’impresa
In ogni impresa, che sia essa familiare o di capitali, ci sono delle figure chiave di cui il processo produttivo non potrebbe mai fare a meno nel breve periodo, perché sono indispensabili per il successo economico dell’azienda, il famoso KEYMAN.
Ma cosa accadrebbe se di punto in bianco questa persona venisse a mancare? Economicamente parlando, si creerebbe un buco all’interno del processo produttivo che metterebbe in difficoltà l’azienda poiché la persona scomparsa era il fulcro del ciclo produttivo. È necessario quindi, cercare di garantire la continuità economica dell’impresa, per esempio, con la stipula di un’assicurazione TCM che, in caso di morte della figura chiave, liquidi un capitale per far fronte al periodo di assestamento aziendale.
Ora in maniera generale abbiamo capito a cosa serve una polizza TCM e quali possono essere i suoi scopi ma, Quanto costa un’assicurazione TCM? Vieni sul nostro portale Myinsurer® e scopri la soluzione più adatta a te. Non vuoi acquistare nulla ma avere solamente un’idea dei capitali e dei prezzi?
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Quando si parla di responsabilità civile, si pensa in genere alla macchina o alla professione lavorativa; eppure, la polizza RC abbraccia numerosi settori e può aiutarci nella vita di tutti i giorni. Un caso su tutti è sicuramente l’assicurazione RC del Capofamiglia.
Cosa “copre” la Capofamiglia?
Questa polizza opera a tutela dell’integrità del patrimonio nel caso in cui, nell’ambito della vita privata, il capofamiglia e/o un membro del nucleo (animali inclusi) provochino un danno ad un terzo.
La dicitura “vita privata” è da intendersi nel senso più ampio possibile, infatti, l’assicurazione copre anche qualora si provochi un danno ad un terzo durante lo svolgimento dell’attività sciistica. Non si esaurisce qui l’effetto della polizza.
L’esempio dello sci non è una casualità perché da quest’anno, come da disposizioni di legge, ogni individuo che voglia usufruire degli impianti sciistici deve essere fornito di una polizza di Responsabilità Civile oltre che del buon senso sempre utile da portare con sé in tutte le occasioni.
Come tutela gli animali domestici?
Altra caratteristica della polizza da non sottovalutare è relativa agli animali domestici: qualora il tuo animale, membro onorario del tuo nucleo, provochi un danno ad un terzo, interviene la polizza a fronte del risarcimento che potrebbe essere richiesto.
Micromobilità?
Altro ambito di operatività della polizza è sicuramente la micro-mobilità.
Opera per i mezzi che appartengono a questa categoria come: bici, monopattino, roller, skateboard tutelando il patrimonio della famiglia da qualunque danno provocato a Terzi nella loro conduzione in strada.
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Esistono un sacco di metodi per proteggersi dagli attacchi informatici sui nostri dispositivi ma oggi ci rivolgiamo agli utenti un po’ meno esperti del settore che in poche righe spiegate in maniera semplice vogliono avere una visione generica sui comportamenti da seguire per una buona navigazione in sicurezza.
Sappiamo bene che questi non sono gli unici consigli che una persona dovrebbe seguire ma sono una buona base di partenza per riuscire a navigare più sereni sul web.
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Nessuno vorrebbe mai procedere alla compilazione del CID; sfortunatamente, però, nonostante tutti gli scongiuri, un sinistro stradale è capitato o può capitare a chiunque e, nel caso non si vogliano o, non sia necessario, coinvolgere i vigili urbani o la polizia stradale, sapere come compilare questo modello può essere un accorgimento che può essere assai utile. Ora in poche righe cercheremo di capire di cosa si tratta, e come procedere alla sua corretta compilazione, in modo da non incorrere in errori che potrebbero successivamente compromettere le pratiche di risarcimento del sinistro stradale da parte dell’assicurazione.
Periodo di tolleranza nelle assicurazioni
Hai mai sentito parlare di periodo di tolleranza in ambito assicurativo? Questo termine può generare qualche dubbio, soprattutto quando si parla di scadenza della polizza.
Cos’è il periodo di tolleranza?
Il periodo di tolleranza è il lasso di tempo che segue la scadenza effettiva di una polizza assicurativa, durante il quale la copertura assicurativa rimane operante. In pratica, anche se la polizza è scaduta, per un certo numero di giorni (a seconda del contratto) l’assicurato può continuare a usufruire della copertura assicurativa.
Perché esiste il periodo di tolleranza?
Il periodo di tolleranza ha lo scopo di tutelare l’assicurato da eventuali inconvenienti causati da un ritardo nel rinnovo della polizza. Può capitare, infatti, di dimenticare la scadenza o di incontrare qualche imprevisto che impedisca di stipulare subito una nuova assicurazione. In questi casi, il periodo di tolleranza offre una sorta di “rete di sicurezza”.
Quanto dura il periodo di tolleranza?
La durata del periodo di tolleranza può variare a seconda del tipo di assicurazione e delle condizioni contrattuali stabilite dalla compagnia assicurativa. Tuttavia, per quanto riguarda l’assicurazione auto, la normativa italiana prevede un periodo di tolleranza di 15 giorni.
Cosa significa “essere coperti” durante il periodo di tolleranza?
Essere coperti durante il periodo di tolleranza significa che, la polizza risulta operante e in caso di sinistro avvenuto entro tale periodo, la compagnia assicurativa sarà tenuta a risarcire i danni come se la polizza fosse ancora in corso di validità.
Attenzione!
È importante sottolineare che il periodo di tolleranza non è un invito a procrastinare il rinnovo della polizza anzi, è sempre consigliabile stipulare per tempo la nuova assicurazione.
In conclusione
Il periodo di tolleranza rappresenta una garanzia per gli assicurati, è fondamentale essere consapevoli dei propri diritti e doveri e agire con prudenza, soprattutto quando ci si avvicina alla scadenza della propria assicurazione.
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Cos’è la Carta Verde?
La Carta Verde, o Certificato Internazionale di Assicurazione, è un documento che attesta che il tuo veicolo è assicurato per la responsabilità civile auto. Questo documento è come un “passaporto” per la tua auto che ti permette di circolare tranquillamente in molti Paesi stranieri.
Il nome “carta verde” deriva dal fatto che un tempo questo documento veniva stampato su un foglio di colore verde.
Perché è così importante?
Come funziona la Carta Verde?
La Carta Verde è rilasciata dalla tua compagnia assicurativa al momento della stipula o del rinnovo della polizza auto. Il documento contiene tutte le informazioni necessarie per identificare il veicolo e la polizza assicurativa.
Dove è valida la Carta Verde?
La Carta Verde è valida in tutti i Paesi che aderiscono al sistema di assicurazione internazionale. Questi Paesi sono indicati sulla carta stessa.
Cosa succede se non ho la Carta Verde e ho un incidente all’estero?
Se non hai la Carta Verde e hai un incidente all’estero, dovrai personalmente far fronte a tutte le spese legate ai danni causati a terzi. Le conseguenze economiche potrebbero essere molto gravi.
La Carta Verde è un documento fondamentale per chi viaggia in auto all’estero. Ti tutela da eventuali danni causati a terzi e ti permette di circolare in tranquillità.
Quando stipuli una polizza assicurativa rivolgiti sempre a personale qualificato in grado di soddisfare le tue esigenze.
In Italia ogni giorno vengono firmati milioni di contratti, ed ognuno di essi è disciplinato dalla legge vigente. Tra i più importanti diritti per il consumatore vi è il diritto di recesso o di ripensamento, creato proprio per favorire quella che in termini contrattuali è definita “parte debole”.
Cos’è il DIRITTO DI RECESSO?
Il diritto di recesso o volgarmente “ripensamento” permette al consumatore di sciogliere il contratto d’acquisto di un bene o di un servizio.
Per neopatentato, si intende una persona che ha conseguito la patente A2, A, B1 o B da meno di 3 anni.
Quali sono i limiti di legge per i neopatentati?
I limiti di Legge dello Stato italiano stabiliti per i neopatentati sono:
Limiti velocità: Viaggiando sulle autostrade, i neopatentati non possono superare il limite di 100 km/h. Sulle strade extraurbane principali tale limite viene notevolmente abbassato, fino ai 90 km/h.
Potenza del veicolo: I neopatentati non possono guidare auto con una potenza specifica superiore a 55 kW per tonnellata. In pratica, questo significa che le auto più potenti e sportive sono escluse.
Punti della patente: La decurtazione dei punti in caso di infrazione è raddoppiata rispetto ai conducenti esperti, per un massimo di 15 punti nei primi tre anni.
Assicurazione Neopatentati
Per chi è neopatentato e per la prima volta vuole stipulare un’assicurazione un grosso scoglio potrebbe essere il prezzo della polizza spesso molto elevato. In questo caso ci sono alcuni fattori da valutare:
Classe di merito: In genere, i neopatentati partono dalla 14ª classe di merito, la più alta e quindi la più costosa. Questo perché si considera che i neopatentati abbiano una maggiore probabilità di causare incidenti.
Legge Bersani: Se in famiglia è presente un altro conducente con una classe di merito più bassa, è possibile “ereditare” questa classe.
Essere neopatentati comporta una serie di limitazioni, sia in termini di guida che di assicurazione. Tuttavia, rispettando le regole e scegliendo la polizza assicurativa più adatta, è possibile guidare in sicurezza e risparmiare.
Quando si parla di tasse da pagare tutti sentiamo un brivido lungo la schiena pensando al denaro che dovremo sborsare. In questo articolo però, cercheremo di spiegare come le assicurazioni possono essere un ottimo alleato per “risparmiare” sulle tasse.
Le polizze assicurative permettono, infatti, di ridurre il carico fiscale abbassando l’importo da versare all’Erario.
Quali sono le assicurazioni che fanno risparmiare?
Sono molteplici le assicurazioni che usufruiscono di agevolazioni fiscali sotto forma di detrazioni IRPEF del 19% e riguardano:
Quanto si può detrarre?
Il tetto massimo è di 530 euro annui per il totale dei premi versati per le categorie sopra elencate.
Come detrarre le spese?
Per ottenere la detrazione è necessario:
Le assicurazioni, in generale rappresentano un’ottima opportunità per ridurre le tasse e, allo stesso tempo, tutelare sé stessi e i propri cari da eventi imprevisti.
Ricorda che è sempre consigliabile consultare un professionista per ricevere delucidazioni specifiche.
Fonti: