Nel precedente articolo, abbiamo definito in linea generale cosa è la rivalsa e in che modo opera all’interno dell’ambito assicurativo, soprattutto relativamente al ramo auto. Ovviamente non è il solo caso in cui la rivalsa può entrare in gioco seppur possa definirsi uno di quelli dove è chiamata in causa più spesso.
Sono diversi gli ambiti in cui essa agisce, come RC professionale o RC del Capofamiglia.
V per vendetta o per rivalsa? Nel linguaggio corrente vengono spesso definite sinonimi, eppure una sottile differenza tra le due c’è: ampliando il concetto, al termine “rivalsa” sarebbe più indicato associare rivincita.
Estendendone ulteriormente il significato, la rivalsa assume un ruolo fondamentale nel lessico assicurativo non associabile né al primo né al secondo caso. Se si pensa al verbo “rivalersi”, potremmo dire che attuare una rivalsa in ambito assicurativo possa significare, almeno parzialmente, “farsi valere”.
Come accennato nel precedente articolo, l’assistenza alla persona e il rimborso spese mediche si occupano principalmente del supporto nel settore sanitario.
Di contro, l’assistenza al patrimonio e la perdita hanno altre aree di pertinenza e verranno spiegate qui di seguito.
Nel precedente articolo abbiamo definito l’utilità della polizza viaggi in generale, i contesti in cui può operare e la flessibilità nella sua attivazione (se non l’hai ancora letto, clicca su questo link). È quasi d’obbligo quindi stabilirne le peculiarità e la struttura per individuare cosa copre la polizza.
Tendenzialmente, una polizza viaggi si costituisce di quattro parti: Assistenza alla Persona, Rimborso delle spese mediche, Assistenza al patrimonio, Perdita bagaglio.
Partiremo con la descrizione delle prime due sezioni.
“Da un grande potere derivano grandi responsabilità”, quanti di voi hanno sentito questa frase? Molti probabilmente, senza neanche essere fan di Spider Man. Potrebbe aprirsi un dibattito su ciò che è potere e ciò che è responsabilità ed entrambi assumerebbero un significato diverso a seconda dell’ambito di riferimento.
Fino ad ora è stato difficile immaginare di compiere un viaggio, seppur non impossibile (conosci la polizza #iomiproteggo? Clicca sul seguente link)
La voglia di partire oggi si avverte forte, barcamenandosi tra tamponi e green pass nella speranza di riuscire a staccare almeno un po’ dalla quotidianità: un villaggio turistico in Puglia, le spiagge assolate delle Canarie o ancora (scenario un po’ meno rilassante) niente ferie e solo lavoro, immersi nel bel mezzo del tran tran cittadino tra taxi e voli aerei da rincorrere.
Internet ospita ormai gli spaccati importanti della nostra quotidianità, siano essi privati o lavorativi. Ciò è vero per tutte le numerose realtà che ci circondano: la grande azienda, la piccola attività, il libero professionista e tante altre ancora. Internet, proprio come un qualunque luogo fisico, crea degli “spazi”, ognuno di questi specifico per le esigenze dell’utente ma proprio come nei luoghi fisici, non tutti gli spazi di internet sono sicuri e tranquilli o comunque potrebbe succedere che qualcuno decida di invadere il tuo “spazio”.
Carte di credito, prepagate, POS, moneta virtuale, non c’è persona che nel XXI secolo non abbia sentito nominare o abbia fatto ricorso a questi sistemi di pagamento per acquistare un qualsiasi articolo o servizio. È altrettanto vero che ognuno di noi almeno una volta si è chiesto: sarà un sito sicuro? A chi sto fornendo i dati della mia carta? Ruberanno i soldi dal mio conto con i dati che gli ho fornito?
Negli ultimi anni la sanità pubblica è entrata sempre più in crisi e la pandemia da Covid-19 ha certamente aumentato la pendenza di questa vertiginosa discesa. Le liste di attesa per esami diagnostici sempre più lunghe, se non addirittura bloccate, e la fobia verso gli ospedali gremiti di gente sono solo alcuni dei motivi che portano a una corsa verso la sanità privata.